I luoghi principali dove avvenne la Battaglia di Caporetto furono l’omonima conca le valli del Natisone ed il massiccio del monte Colovrat.
La catena del Colovrat è una lunga catena montuosa caratterizzata da una serie di alture alte circa 1100 metri l’una e coincide con il confine tra Italia e Slovenia. Questo sistema di monti si trova sopra la valle tra Caporetto e Tolmino da dove nel 1915 le truppe italiane partirono per assaltare le linee austro-ungariche.
Il fattore da ricordare è che la posizione di Caporetto risulta strategica in quanto è ubicata all’incrocio tra il corso dell’Isonzo e la valle del Natisone la quale porta verso la pianura friulana.
Si intuisce subito che la città durante la Prima Guerra Mondiale funzionò da collegamento tra l’interno del paese e la complessa organizzazione del IV Corpo d’Armata che rappresentava la grande unità militare dell’esercito regio dispiegata tra al vallata e le montagne sovrastanti. A pochi chilometri dalla prima linea del fronte c’erano gli alloggi dei comandi di brigata le riserve e le truppe a riposo.
Le valli del Natisone collegano Cividale del Friuli con la valle dell’Isonzo.
A nord si trova il monte Matajur detto anche monte RE alto circa 1641 metri.
L’esercito tedesco richiesto nell’estate del 1917 dall’impero Austro-Ungarico per alleggerire la pressione italiana sempre più minacciosa era un esercito in continua evoluzione molto versatile e mobile al contrario di quello italiano che per colpa della sua burocrazia e del suo classismo restava per forza inferiore a quello dell’Impero Tedesco. L’esercito tedesco infatti dalle esperienze avute contro gli inglesi ed i francesi sul fronte occidentale aveva adottato una serie di migliorie rivalutando nuove tattiche militari da insegnare ai propri soldati impegnati sul campo di battaglia. Continua a leggere →